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Il Mercato del Sabato

Le origini del “Mercato del Sabato” nell’attuale capoluogo del comune si perde nella notte dei tempi. Nel 1303 il casale ottiene anche il privilegio della fiera annuale, su richiesta di Tommaso Sanseverino. L’evento, della durata di otto giorni consecutivi, inizia il 2 settembre.
Il 20 aprile 1444, su richiesta dell’Università (il Comune), Alfonso I concede a S. Severino una ulteriore fiera «libera e franca» (probabilmente in sostituzione della prima). Il raduno si svolge nel luogo detto «lo mercate» (cioè nel casale Mercato) dall’Ascensione alla Pentecoste (28 maggio-4 giugno).
Anche Montoro, il 7 maggio 1301, su richiesta di Bartolomeo Siginulfo, ottiene il riconoscimento di una fiera della durata di dieci giorni, a partire dalla festività di S. Stefano, e un mercato settimanale del mercoledì. I due eventi si svolgono nell’area del castello di Montoro.
Il dinamismo del Mercato del Sabato a Mercato è attestato dalla presenza dell’«ufficio del banco» e di ben tre dogane: del grano, delle pelli e dei panni di Giffoni. I prezzi del grano delle dogane di S. Severino e Salerno fanno testo rispetto agli altri mercati del Principato.
.Numerosi contratti del Quattrocento testimoniano la presenza sulla piazza di S. Severino di mercanti genovesi e fiorentini del calibro dei Lomellino, dei Ginori e degli Strozzi, che operano soprattutto tra Napoli, Salerno e Cava.

Il Mercato del Sabato
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